Anche in autunno si possono avere brutte sorprese con riniti, congiuntiviti e asma. Facciamo quindi il punto su quali sono le allergie tipiche dell’autunno, e come affrontarle al meglio. Normalmente si pensa che sia la primavera la stagione delle allergie, ma anche l’autunno può riservare brutte sorprese. L’umidità, gli ambienti chiusi, la polvere, ma anche alcuni pollini tipici del periodo pre-invernale, possono scatenare all’improvviso una reazione allergica: riniti, congiuntiviti e anche asma, che soprattutto nei più piccoli è bene non sottovalutare, perché come tutte le allergie tendono a peggiorare se non vengono affrontate adeguatamente. Facciamo quindi il punto su quali sono le allergie tipiche di questo peridio, e come affrontarle al meglio.
I POLLINI E LE MUFFE
Le piante che possono dare allergia in autunno variano in base al clima. Nelle regioni calde del Centro-Sud è la parietaria a farla da padrona, scatenando reazioni allergiche in moltissime persone e liberando pollini da marzo fino ad ottobre. A nord sono invece l’Ambrosia e le graminacee a rappresentare un rischio nel periodo autunnale. Con i continui aumenti delle temperature degli ultimi anni però, diverse piante estive oggi possono continuare a rappresentare un problema anche fuori stagione. I mutamenti climatici stanno modificando progressivamente le temperature nel nostro Paese, e anche la stagione pollinica si sta modificando di conseguenza. Negli autunni particolarmente caldi, molte piante possono produrre il polline anche al termine dell’estate, e il risultato è che i soggetti allergici a tali pollini presentano disturbi anche in periodi nei quali solitamente nel passato stavano bene. Nel primo autunno, inoltre, si assiste all’ultima coda del periodo delle muffe. All’aperto, le spore possono dare allergia fino ai primi freddi, mentre al chiuso, in ambienti particolarmente umidi, possono causare problemi anche durante l’inverno.
ACARI
Un pericolo insidioso nei mesi freddi è rappresentato dagli acari, piccoli “parenti” dei ragni che si annidano nella polvere, nei tappeti, nei materassi, nei divani e nei cuscini. In autunno, con le temperature che scendono, le finestre chiuse per lunghi periodi e l’accensione dei termosifoni, la casa si trasforma infatti in un habitat perfetto per questi microscopici animali: occorre sapere che gli acari non sono come i pollini, che si muovono nell’aria, ma sono stanziali, spiega. Possono dare allergia quando trascorriamo del tempo sdraiati sul letto o sul divano, oppure quando sbattendo un tappeto o spazzando li solleviamo nell’aria. Per prevenire le allergie è quindi fondamentale la bonifica ambientale: arieggiare gli ambienti aprendo le finestre, e utilizzare specifiche fodere coprimaterassi e copricuscini che non permettano agli acari di venire a contatto con chi è allergico.
CIBO
Le allergie alimentari di stagione meritano un discorso a parte: esistono, infatti, frutti e cibi tipici dell’autunno che possono causare intolleranza e reazioni allergiche (sebbene le nostre abitudini alimentari ci portino ormai a mangiare moltissime pietanze stagionali tutto l’anno). Tra questi va citata la frutta secca, come nocciole, mandorle, noci, arachidi, che possono facilmente dare allergia, e alcuni frutti freschi che maturano in questo periodo: kiwi, castagne, fichi, uva e cachi.
COME AFFRONTARE LE ALLERGIE
Il modo migliore, ovviamente, è cercare di prevenirle. Non sempre però questo risulta possibile. Durante gli attacchi acuti esistono farmaci in grado di alleviare i sintomi: antistaminici e cortisonici in caso di rinite, colliri specifici per le congiuntiviti e broncodilatatori e cortisonici, sia spray che a somministrazione orale, per l’asma. Un’attenzione speciale va prestata però ai più piccoli, perché moltissimi bambini (circa il 30% in Italia) soffre di allergie, e una diagnosi tempestiva in questo caso è fondamentale per evitare che i sintomi peggiorino, o che aumenti il numero di sostanze che scatenano le reazioni allergiche. Il pericolo maggiore in questo caso arriva dall’asma. L’asma può esordire nei bambini intorno ai 3-5 anni di età: se non controllata, l’infiammazione può progredire e l’asma arriva col tempo a cronicizzarsi. Per questo è fondamentale intervenire subito consultando un medico specialista in allergie. Le possibilità terapeutiche sono molte, come i vaccini, o più propriamente l’immunoterapia specifica, che può ridurre sensibilmente i sintomi e spesso eliminarli completamente, e portare alla guarigione.