L’allergia ai pollini si presenta con un complesso di sintomi clinici (oculari, nasali e bronchiali), che si manifestano più frequentemente in primavera e in autunno.
Sintomi che interessano gli occhi:
- Lacrimazione profusa (a volte irritante);
- Prurito alle congiuntive, che appaiono arrossate e edematose;
- Fotofobia (fastidio alla luce)
A livello nasale la pollinosi si manifesta con:
- Starnuti ripetuti;
- Prurito in corrispondenza del naso o del palato;
- Secrezione abbondante e di colore chiaro;
- Congestione, con sensazione di naso chiuso;
- Riduzione dell’olfatto.
Sintomi respiratori, associati alla progressiva evoluzione della rinite allergica in asma:
- Difficoltà respiratoria, associata ad un senso di costrizione toracica;
- Tosse secca e stizzosa;
- Sibili intratoracici;
- Crisi di tipo asmatico.
Altri sintomi che possono insorgere in associazione alla comparsa dell’allergia ai pollini sono:
- Cefalea frontale (frequente);
- Senso di malessere generale;
- Sensazione di stanchezza e difficoltà di concentrazione;
- Manifestazioni cutanee (orticaria o dermatite) o a carico di altri organi interni (raramente).
Nei soggetti allergici, oltre alla sintomatologia oculo-rinitica e/o asmatica, possono subentrare, talvolta, implicazioni a causa della cross-reattività polline-alimento, che si manifesta con:
- Prurito e gonfiore della mucosa oro-labiale;
- Bruciore al palato e della gola;
- Disturbi della deglutizione.
Questa manifestazione avviene entro pochi minuti dall’ingestione di alimenti vegetali, in particolare con alcuni tipi di frutta e verdura fresca, che contengono antigeni che provocano reazioni crociate con i pollini antigenici: si tratta della cosiddetta sindrome orale allergica (SOA). Talvolta si accompagnano a manifestazioni extra-orali e/o sistemiche (gastrointestinali, orticaria, asma e shock anafilattico).